Un albero ascolta comete, pianeti, ammassi e sciami. Sente le tempeste sul sole e le cicale addosso con la stessa premura di vegliare. Un albero è alleanza tra il vicino e il perfetto lontano.
(Erri De Luca)
Albero dalla corteccia biancastra che con l’età si desquama in caratteristici rombi più scuri. Perde le foglie in autunno. In primavera, sulla pianta fanno comparsa le foglie di forma diversa, bianche e lanose nella pagina inferiore e di colore verde scuro in quella superiore. Il pioppo bianco predilige i terreni freschi e le rive dei corsi d’acqua. È diffuso negli ambienti ripariali di pianura, ma anche nei boschi misti di collina e bassa montagna
PIOPPO NERO - Populus nigra L.
>Albero a crescita rapida. La corteccia grigia, negli esemplari giovani, tende a scurirsi e a fessurarsi con l'età della pianta. La chioma può svilupparsi sia a forma di cupola sia a portamento colonnare: in quest'ultimo caso prende il nome di Pioppo cipressino. In primavera, le foglie ricompaiono sui rami: sono alterne, verde scuro sulla pagina superiore e verde-giallastro su quella inferiore, hanno forma triangolare o a losanga, con il margine dentato. Il pioppo nero rappresenta un elemento importante della vegetazione arborea che cresce lungo i corsi d’acqua.
FARNIA - Quercus robur L.
Quercia longeva di pianura, con rami robusti e chioma allargata, a foglia caduca. Può raggiungere dimensioni imponenti. Il suo tronco è dritto e presenta una ramificazione con belle contorsioni che si sviluppano nella parte superiore. La sua corteccia è liscia nei primi anni di vita, in seguito tende al grigio bruno, screziata e fessurata. Un tempo la farnia era molto diffusa nelle foreste della Pianura Padana, di cui rimangono pochi lembi residui. Oggi è più sporadica ma può spingersi in collina su suoli umidi.
BAGOLARO - Celtis australis L.
Albero dalla corteccia grigia e liscia, possiede una chioma piuttosto densa, di forma ovale. Le foglie, che cadono in inverno, sono lanceolate con margini leggermente dentati, disposte in modo alterno e sorrette da un lungo picciolo. I fiori sono piccoli e gialli, mentre il frutto è nerastro. È una specie resistente all’inquinamento atmosferico, presente allo stato spontaneo in pianura e collina e impiegata sovente per la formazione di alberature stradali. Il bagolaro è l’albero più diffuso nel Giardino geologico.
FRASSINO MAGGIORE - Fraxinus excelsior L.
Albero molto diffuso in Italia allo stato spontaneo, si caratterizza per avere un tronco slanciato e diritto, che può raggiungere anche un'altezza di 30 metri. Possiede una chioma globosa e una corteccia che da giovane è verdastra e diventa grigio brunastra, un po' rugosa, quando invecchia. Si distingue per le foglie costituite da più paia di foglioline disposte a coppia ai lati della nervatura centrale e terminante all’apice con una sola fogliolina. Prima di cadere in autunno diventano gialle. È una specie che ama gli ambienti freschi e umidi, presente dalla pianura alla fascia montana.
LIGUSTRO GIAPPONESE - Ligustrum lucidum W. T. Aiton
Arbusto o alberello sempreverde di provenienza asiatica, con corteccia grigia che nel tempo assume fessurazioni e rugosità accentuate. Le foglie sempreverdi sono ovali, acuminate, a margine intero, di colore verde scuro e lucide in superficie. I fiori piccoli e bianchi sono riuniti in infiorescenze, i frutti sono bacche di colore blu scuro, tossici per l’uomo ma molto apprezzati dagli uccelli. È una pianta ornamentale, non troppo esigente, comunemente utilizzata in parchi, giardini e alberature stradali.
CEDRO DELL’HIMALAYA - Cedrus deodara Loud.
Conifera dalla chioma piramidale di colore verde cupo, tipicamente con cima inclinata già nei giovani esemplari. I rami sono orizzontali, i getti terminali penduli, la corteccia grigio scura a squame. Le morbide foglie aghiformi crescono solitarie sui rametti dell’anno corrente, mentre gli aghi più vecchi appaiono in rosette. La specie, originaria dei pendii himalaiani, è molto frequente nei parchi e nei giardini per il suo valore ornamentale.
ALBERO DI GIUDA - Cercis siliquastrum L.
Arbusto o alberello con corteccia scura bruno-rossastra, liscia da giovane, invecchiando si fessura in fini screpolature. Le foglie sono a forma di cuore o di rene e compaiono dopo la fioritura. I fiori di un vivace colore rosa carico, assomigliano come forma ai fiori del pisello, spuntano direttamente sui rami e sul tronco, riuniti in gruppetti. I frutti si presentano come legumi penduli e di colore scuro, che persistono durante tutta la stagione invernale. La specie, originaria del Mediterraneo orientale, è coltivata per abbellire viali e giardini.
BIANCOSPINO - Crataegus monogyna Jacq.
Arbusto spinoso, più raramente piccolo albero, con corteccia grigio-bruna che si sfalda a strisce nei vecchi esemplari. In inverno si spoglia delle foglie che ricompaiono in primavera di colore verde scuro, lucido, con forma lobata. I fiori sono piccoli, bianchi e riuniti in piccoli mazzetti; ai fiori seguono piccoli frutti tipicamente di colore rosso vivo. È una specie comune, diffusa dalla pianura alla bassa montagna, dove cresce spontanea nei boschi e partecipa alla formazione di siepi e arbusteti.
AGAZZINO - Pyracantha coccinea M. Roem.
Arbusto sempreverde, folto e spinoso, con corteccia dapprima giallastra e poi bruna. Le foglie semisempreverdi sono di piccole dimensioni, di colore verde scuro, ovali, lucide, leggermente coriacee. In primavera, le vecchie foglie cadono lasciando il posto a nuove e sbocciano innumerevoli piccoli fiori di colore bianco, profumati, che attirano gli insetti impollinatori. L’agazzino è noto anche con il nome di roveto ardente, per i suoi rami molto spinosi e il colore rosso fuoco dei frutti che maturano in autunno attirando gli uccelli come merli e tordi. Queste piante vengono spesso usate per realizzare siepi impenetrabili, ma sono molto decorative anche come esemplari singoli.
LAUROCERASO - Prunus laurocerasus L.
Arbusto o piccolo albero sempreverde dalla chioma folta e compatta. La corteccia grigia e liscia con il passare del tempo diviene grigio-bruna, rugosa, e assume sfumature nerastre. Produce grandi foglie sempreverdi dal colore verde lucido e intenso. Fiorisce ad inizio primavera, quando produce piccoli fiori bianchi apicali riuniti in grappoli eretti. In estate, invece, maturano i frutti, delle piccole bacche nerastre. Il lauroceraso è una specie molto diffusa.
GINESTRA ODOROSA - Spartium junceum L.
La ginestra si presenta con un portamento eretto tondeggiante con una chioma molto ramificata. I fusti sono sottili ed elastici, verde scuro da giovani, poi marrone. Una caratteristica comune in molte ginestre è l'apparente assenza di foglie, che cadono presto al comparire dei numerosissimi fiori dal colore giallo vivo, raccolti in grappoli apicali. I fiori sono profumati e producono un nettare molto appetito dalle api. È una pianta pioniera che si adatta a qualsiasi tipo di terreno e, grazie al suo apparato radicale ben sviluppato, viene usata per consolidare scarpate e aree franose.
PIANTE ERBACEE
Le cosiddette erbacce sono la dimostrazione di come la natura sia capace di adattarsi e di approfittare di ogni occasione, anche in ambiente urbano. Cercatele nelle fessure dei muri, nelle intercapedini tra i sassi, negli incolti, ai margini delle strade. In questi luoghi, caratterizzati da scarsa disponibilità di acqua e nutrienti ma protetti da disturbi meccanici, si insediano le piante erbacee spontanee dalla grande varietà di forme, colori e odori, e talvolta ricche di proprietà medicinali. La primavera è la stagione in cui è più facile riconoscerle. Cercate la Parietaria dal tipico fusto rossastro e dalle foglie verdi, sottili e di forma ovale, pelose nella parte inferiore e ruvide al tatto; la Malva dai tipici fiori a cinque petali violacei, il fusto legnoso e le foglie rotondeggianti con margini ondulati; la Cicoria e il Tarassaco, dalle foglie lanceolate con lobi molto incisi, che si distinguono la prima per il tipico fiore di colore azzurro, la seconda per i suoi grandi fiori gialli primaverili e i soffioni pieni di semi, gioia dei bambini; la carota selvatica dal fiore bianco, con sfumature rosa, che sembra un bellissimo centrino ricamato dalle piccole fate dei fiori.
SALUTI
Speriamo che l'incontro con gli alberi e le piante del giardino geologico sia stato di vostro gradimento.
Ringraziamo il Comune di Bologna che in questo spazio verde urbano ci ha consentito di sviluppare il progetto del Giardino Geologico.
Un luogo che ci ricorda l'importanza di mantenere vivo un abbraccio con la natura.